AstroNews 31 Luglio 2012, 20 anni dal primo astronauta italiano e l'imminente arrivo di Curiosity su Marte

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A sinistra: simulazione del rover NASA Curiosity che presto arriverà  su Marte. A destra: Franco Malerba che con la missione STS-46 il 31 luglio 1992 è diventato il primo italiano ad andare nello spazio.

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Le stelle più grandi vivono in coppie… senza lieto fine


Un nuovo studio basato su dati del VLT (Very Large Telescope) dell'ESO ha mostrato che la maggior parte delle stelle più brillanti e massicce, quelle da cui dipende l'evoluzione delle galassie, non vivono da sole. Quasi tre quarti di queste stelle, molto di più di quanto finora si pensasse, hanno accanto una stella compagna. E soprendentemente, la maggior parte di queste binarie subisce un'interazione distruttiva, come il trasferimento di massa da una stella all'altra, e addirittura un terzo di queste probabilmente diventerà  una stella singola. I risultati sono presentati nel numero del 27 luglio della rivista Science.

La navetta automatizzata giapponese HTV-3 Kounotori3 è arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale

HTV-3 ha portato sulla Stazione 4,6 tonnellate di rifornimenti. Dopo l’equalizzazione della pressione l’equipaggio della ISS potrà  accedere alla sezione pressurizzata di Kounotori3 (Pressurized Logistics Carrier) per iniziare le operazioni di scarico.

Specchi per catturare i raggi X

Al Goddard Space Center un gruppo di ricercatori sta sviluppando un nuovo sistema per costruire gli specchi usati per studiare i raggi X duri. A volte le buone idee vengono nei momenti più strani. A Maxim Markevitch, l'idea per costruire un nuovo tipo di specchi per l'osservazione dei raggi X è venuta guardando un rotolo di nastro adesivo.

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Un quadro più preciso dei primi giorni di vita del Sistema Solare

Un particolare tipo di meteoriti, chiamati diogeniti, potrebbe svelarci alcuni dettagli su quanto avveniva nel Sistema solare primordiale: “Questa nuova comprensione delle diogeniti – ha dichiarato Dug Rumble del Carnegie Institution – ci potrebbe dare un quadro più preciso dei primi giorni di vita del Sistema Solare e della Terra, oltre che della nascita del nostro globo”.Il team di ricerca guidato da Rumble, che ha pubblicato i suoi risultati sull'ultimo numero di Nature Geoscience, ha preso ad esame alcuni campioni di questi meteoriti, precisamente sette provenienti dall'Antartide e due che erano caduti nel deserto africano. Ma perchà© le diogeniti sono cosଠimportanti?

La Materia Resta Oscura (PDF)

Di Marco Cagnotti - Sei un fisico teorico e fai un'ipotesi sulla realtà . In particolare, immagini l'esistenza di un certo oggetto, per esempio una particella elementare. Il bosone di Higgs, per dire. Allora investi dei soldi, molti soldi, per costruire degli strumenti sofisticatissimi e verificare se quella particella esiste. Dopo anni di ricerche, alla fine lei salta fuori. La fisica compie un formidabile passo avanti. Tutti sono felici. E magari tu prendi pure il Nobel. Ma se invece non trovi niente? Se la particella non si manifesta come e dove la cercavi? àˆ un fallimento? Niente afatto: la scienza avanza anche quando non scopre quello che cerca. Anzi, diventa tutto perfino più interessante. Nel nostro caso, sono le Wimp che mancano all'appello. E il mistero della materia oscura rimane aperto. (..)

Un nuovo orizzonte per la fisica delle particelle e delle interazioni fondamentali.

La scoperta del bosone di Higgs è la quadratura del cerchio? A ben guardare, no: alcune risposte sono quelle che ci si attendeva, ma alcuni dati lasciano intravedere qualcosa di più profondo che non puಠessere colto nel contesto della teoria attuale. A togliere il sonno ai fisici sono in particolare due problemi, che riguardano, rispettivamente, la massa del bosone di Higgs e il canale del doppio fotone, una delle due principali modalità  di decadimento dell’Higgs che si “vedono” con ATLAS e CMS.

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