News di Astronomia ed Astronautica: 7 Aprile 2012

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Come di consueto ecco la nostra rassegna, notizie da mondo dell’astronomia e dell’astronautica selezionate dalo staff. Clicca sui titoli per leggere gli articoli proposti.

  • Il Telescopio Nazionale Galileo alla ricerca di una nuova “Terra”.

    Si chiama HARPS-N, (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher, uno spettrografo di precisione progettato per identificare e caratterizzare pianeti extrasolari simili per massa e struttura alla Terra).
    àˆ fissata per il 23 aprile prossimo l'inaugurazione dello spettrografo HARPS, il cacciatore di pianeti extrasolari più famoso al mondo insieme al suo collega spaziale Kepler, che sarà  installato sul Telescopio Nazionale Galileo (TNG), presso l'Osservatorio Roque de Los Muchachos nell'arcipelago delle Canarie, in Spagna

    Si chiama HARPS- N, (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher, spettrografo di precisione progettato per identificare e caratterizzare pianeti extrasolari simili per massa e struttura alla Terra e per studi di astrosismologia) perchà©, contrariamente al suo omologo dell'ESO, “guarda” l'emisfero nord del cielo.

  • Continua la caccia ai pianeti extrasolari, estesa la missione Kepler.

    La NASA ha recentemente approvato l’estensione della missione del Telescopio Spaziale Kepler, il cacciatore di pianeti extrasolari simili alla nostra Terra.

    L’approvazione NASA segue a ruota il report della Senior Review della stessa Agenzia Spaziale Americana in cui appunto veiene espresso parere positivo all’estensione della missione di Kepler e non solo, anche di Hubble, Chandra, Swift, partecipazione a Planck, Spitzer, supporto scientifico a Suzaku, XMM-Newton, Fermi (sia pure con differenti modalità  e risorse). NEWS SPAZIO

  • Valanghe di ghiaccio su Giapeto

    Uno studio presentato alla Lunar and Planetary Science Conference evidenzia la presenza di valanghe su Giapeto, la terza luna di Saturno per dimensioni, scoperta dall’astronomo italiano Giovanni Domenico Cassini il 25 ottobre 1671. Estesi fronti di franamento formati da valanghe di detriti e ghiaccio sono stati individuati sui pendii di alcune formazioni geologiche di Giapeto – la terza luna di Saturno per dimensioni (1471 km di diametro) – a forma di nocciolina e divisa in un emisfero chiaro ed un emisfero scuro.

    Le slavine, che si presentano a blocchi compatti o lungo fronti lobati, sono state rilevate sul cratere Malun (riquadro A) e sui bacini Engelier (B) e Gerin (C): sono fenomeni particolari, generati da rotolamenti di materiali per lunghe distanze in lunghi periodi di tempo, capaci di alterare significativamente la morfologia dei terreni attraversati.

  • Chi ha paura degli alieni?

    Siamo soli nell’Universo? àˆ una della domande più affascinanti che l’umanità  si sia mai posta. Secondo lo scrittore di fantascienza Isaac Asimov, sia la risposta affermativa che quella negativa sarebbero ugualmente sconvolgenti.  Tra chi si occupa del problema c’è Paul Davies, fisico, cosmologo e divulgatore di fama mondiale. Davies è anche a capo del gruppo che dovrebbe gestire la fase successiva a un eventuale contatto con forme di vita intelligenti da parte del «Seti» (Search for Extraterrestrial Intelligence, ricerca di intelligenze extraterrestri), il progetto che, dagli Anni 60, ha cercato infruttuosamente di intercettare comunicazioni radio provenienti da altre civiltà  avanzate.

    Professore, è l'insuccesso del «Seti» che ha ispirato la sua ultima opera, «Uno strano silenzio»: un capitolo contiene una discussione della famosa equazione di Drake, che serve a ottenere una stima del numero di civiltà  avanzate che potrebbero esistere nella galassia. Qual è la sua stima? – Tuttoscienze

  • L’origine della Luna non è ancora chiara.

    Una nuova analisi chimica del materiale lunare raccolto dagli astronauti delle missioni Apollo, negli anni ’70, si è dimostrata in conflitto con la teoria attualmente più accettata riguardo all’origine della luna, secondo cui c’è stata una gigantesca collisione tra la Terra ed un oggetto delle dimensioni di Marte, che ha dato nascita alla Luna, circa 4.5 miliardi di anni fa. In questo scenario della collisione planetaria, le simulazioni computerizzate suggeriscono che la luna aveva due genitori: la Terra e quest’ipotetico altro corpo planetario che gli scienziati hanno battezzato “Theia”. Ma un’analisi comparativa del titano preso sulla luna, quello sulla Terra e quelli su altri meteoriti, pubblicata da Junjun Zhang, laureando in scienze geofisiche, presso l’Università  di Chicago, indica che il materiale presente sulla Luna proviene soltanto dalla Terra. – Link2Universe
  • Nuovo Gigantesco “Tornado” Osservato su Marte!

    Siamo nella regione della Amazonis Planitia, ed è stata ripresa in una tranquilla giornata della tarda primavera marziana. La lunghezza dell’ombra proiettata sul terreno, indica che il dust devil (una grande colona di polvere) raggiunge un’incredibile altezza di 20 km rispetto alla superficie! Per dare un’idea di quanto è grande, pensate che è più del doppio l’altezza del monte Everest! Nonostante quest’altezza colossale, la colonna ha un diametro di soli 70 metri, e questo da l’aspetto a questo diavolo di sabbia un’aspetto simile a quello di un serpente. - Link2Universe
  • L’esplorazione europea di Marte passa dalla Russia.


    Dopo il no della NASA alla missione per problemi di budget, l’Agenzia Spaziale Europea ha aperto alla collaborazione della Russia che fornirebbe il lanciatore Proton e nuova strumentazione scientifica. Luce verde per la missione europea su Marte ExoMars, che prevede il lancio di un satellite nel 2016 e un rover destinato a perforare il suolo del pianeta rosso nel 2018. L'Agenzia Spaziale Europea (Esa) va avanti nonostante il no della Nasa, deciso nel febbraio scorso per problemi di budget, e sta discutendo una possibile collaborazione con la Russia.
  • Le sonde spaziali nel Sistema Solare: Aprile 2012


    Nel mese scorso le sonde gemelle Ebb e Flow della missione GRAIL hanno cominciato il loro studio del campo gravitazionale lunare dopo una lunga fase di avvicinamento e aggiustamento dell'orbita. La sonda Messenger, inoltre, ha concluso la sua missione primaria intorno a Mercurio e cominciato la missione estesa che durerà  un altro anno.

    Tra gli eventi salienti del mese di aprile si segnala un nuovo flyby ravvicinato di Encelado da parte della sonda Cassini, in orbita intorno a Saturno. Dopo il passaggio del solstizio di inverno nell'emisfero sud di Marte, inoltre, le giornate cominceranno a riallungarsi per il rover Opportunity e comincerà  ad aumentare anche la potenza disponibile dai pannelli solari.

    Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

  • 2011 AG5 – Se dovesse colpire la Terra dove cadrebbe?

    Recentemente si è parlato molto sui media dell'asteroide 2011 AG5, stimato di circa 140 m di diametro, in seguito ad una sua non trascurabile probabilità  di collisione con la Terra nel Febbraio 2040. La possibilità  di questo evento è legata ad un avvicinamento alla Terra il 3 Febbraio 2023, ad una distanza di 1,86 +/- 0,24 milioni di km, che produrrà  una lieve contrazione dell'orbita dell'asteroide. Se la effettiva distanza dell'avvicinamento cadesse entro una ristretta e ben finestra, larga 370 km e centrata a 1.838.260 km dalla Terra, allora l'orbita del corpo subirebbe la esatta “correzione” necessaria ad avere come bersaglio il nostro pianeta 17 anni (10 orbite) più tardi, il 5 Febbraio 2040. Poichà© l'incertezza sulla effettiva posizione dell'asteroide si propaga in modo essenzialmente monodimensionale lungo la traiettoria, non solo è possibile stimare la probabilità  di un impatto (circa 1/500), ma è anche possibile prevedere quale sia il “corridoio” geografico, relativamente ristretto, entro il quale un tale impatto potrebbe avvenire.
  • Ritrovato in Fondo all'Oceano Motori del Razzo della Missione Apollo 11

    Quando il possente razzo Saturn V è stato lanciato per la storica missione Apollo 11, i 5 potentissimi motori che alimentavano la sua potenza sono stati scaricati e sono finiti in fondo all’Oceano Atlantico, per sempre persi. O almeno, lo erano fino a poco fa. Una spedizione privata finanziata dal miliardario Jeff Bezos, fondatore di Amazon.com, ha scoperto i 5 motori F-1 usati il 16 Luglio 1969 e sta pianificando di riprenderseli per metterli pubblicamente in mostra.

    “E con grande eccitazione che annuncio che, usando i più avanzati sonar per indagini nei mari profondi, il team ha scoperto i motori della missione Apollo 11, a circa 4.300 metri di profondità , e abbiamo iniziato a preparare i piani per tentare di riportare a galla uno o più di questi motori, recuperandoli dal fondale oceanico” ha scritto Bezos in una dichiarazione sul suo sito. “Non sappiamo ancora in che condizioni possono essere questi motori; hanno colpito l’oceano a velocità  molto alte e sono stati in acqua ad alta concentrazione di sale per più di 40 anni. D’altra parte, sono fatti di materiale estremamente resistente, quindi vedremmo.”

  • Buchi neri troppo “massicci”.

    I più grandi buchi neri hanno masse nell'ordine dei miliardi di volte quella del Sole. Quel che più lascia perplessi è che sono cosଠpraticamente dall'infanzia: quando l'universo aveva appena un decimo dell'età  attuale, già  avevano raggiunto il loro “peso forma”. Troppo e troppo in fretta, questo è il dilemma. Una velocità  di crescita che non si puಠspiegare, dicono gli astronomi, con i normali processi d'assorbimento di gas dal disco d'accrescimento che spiraleggia loro attorno. Processi cosଠlenti che nemmeno l'intera età  dell'universo basterebbe a render conto di mostri, come i due più grandi buchi neri conosciuti, di massa pari a dieci miliardi di volte quella del Sole. E allora?

    E allora si formulano ipotesi alternative (..)

  • Vesta: un piccolo mondo di luci e di ombre

    Nelle immagini presentate all'LPSC, la Lunar and Planetary Science Conference, la superficie di Vesta alterna aree molto scure a zone incredibilmente chiare. Gli indizi di un misterioso passato che i ricercatori di Dawn stanno studiando.

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